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Niente

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pagliacci8's avatar
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C'è un momento della mattina che è sacro per me. Quando sai che ti devi svegliare ma resti comunque a letto, al calduccio delle coperte. Fuori il mondo può urlare quanto vuole, ed hai la sensazione che questo momento non finirà mai. Mi presento, sono uno degli uomini più pigri del mondo, a detta di mia moglie, e questo è il mio ultimo giorno di pigrizia in vita mia. Il mio ultimo giorno di pigrizia inizia con uno di quei momenti. Saranno state le dieci o forse undici, troppo presto per me. Allora lavoravo come programmatore, sviluppavo e mantenevo software comodamente seduto al p.c. di casa mia, quando volevo e come volevo. Il lavoro più bello del mondo per me, un lavoro ridicolo per mia moglie. Non so perché, ma c'era qualcosa che non mi faceva dormire. Non era la vescica piena, l'avevo addestrata bene per le lunghe dormite. Non era nemmeno il rumore dell'esterno, non ci avevo mai fatto caso. Piuttosto era il silenzio interrotto solo da un rumore sordo e irregolare. Mi alzai lentamente ed andai al bagno per iniziare il lungo processo di risveglio, un po' come il mio vecchio windows xp, anche io ci mettevo un po' per avviarmi. È buffo pensare che anche io come il mio pc ho dovuto cambiare sistema operativo per adattarmi ai tempi che corrono. Lui ricevette una bella distribuzione linux, io... 
Andai nel salotto per vedere cos'era quel rumore, accesi la Tv per abitudine e mi accorsi che il rumore proveniva dalla cucina, entrai e vidi che la porta sul garage era aperta e sbatteva con il vento. Anche il garage era aperto, quindi presi il giubbotto ed uscii. Nell'aria c'era una certa tensione, va bene lasciare la porta aperta, ma pure il garage era una cosa molto sospetta. Uscii col passo lento di chi si aspetta qualcosa. Forse sono entrati i ladri ed oramai non c'è più niente da fare. Quando arrivai fuori vidi la nostra macchina sulla strada, accesa e con i finestrini appannati. Mi son sempre domandato cosa provasse l'uomo ragno quando il suo sesto senso lo avvisava del pericolo. È qualcosa che una vignetta con lo sfondo nero e pieno di lampi elettrici non possono descrivere. Lo senti dappertutto, intorno e dentro di te. Mi avvicinai guardandomi intorno, cercando nemici o pericoli invisibili. Dentro di me scorrevano migliaia di ipotesi una più brutta dell'altra. Assassinio, incidente, malore. Dal finestrino lato guidatore si intravedeva la figura di una persona con la testa appoggiata al sedile immobile. Aprii la porta e vidi mia moglie seduta e viva che guardava davanti a se. Tirai un sospiro di sollievo. 
"Amore che ci fai qui?"
Non mi rispose, continuava a guardare davanti a se. Possibile che fosse ancora arrabbiata da ieri sera? Ieri sera avevamo litigato per la festa maya. Il mio amico Marco aveva avuto la bella idea di festeggiare il capodanno secondo il calendario maya con una "festa che è la fine del mondo", così diceva. Io volevo andarci visto che non dovevo andare a lavorare di mattina, ma mia moglie doveva lavorare di venerdì e non voleva che me ne andassi da solo alla festa. Vuoi andare a festeggiare senza tua moglie? Certo perché lei è mia moglie solo quando le fa comodo. A letto oramai non lo è più da qualche anno, da quando si è stufata di vedermi andare a letto tardi e ha deciso di farmi dormire in un'altra camera. Così ho seguito il consiglio di Marco che è da mesi che mi dice di non dar una motivazione a mia moglie per lasciarmi. 
"Sei ancora arrabbiata per ieri sera?"
Ancora non mi rispose, stavo per chiudere la porta quando vidi lo zaino di nostro figlio sul sedile posteriore.
"Hey, ma nostro figlio ha dimenticato lo zaino...ma tu non dovresti essere al lavoro?"
Ancora una volta non mi rispose. Andai per spegnere il motore e vidi il conta chilometri parziale che segnava un laconico due. l'avevo azzerato ieri quando avevo fatto il pieno. Quella macchina non era andata a scuola o all'ufficio di mia moglie. Era stata sempre qui davanti col motore acceso. Non poteva averlo azzerato lei il contachilometri perché non lo sa usare. Spensi il motore e lei non batte ciglio.
La presi per le spalle e con l'angoscia che mi saliva le urlai:
"CHE STA SUCCEDENDO? Dov'è nostro figlio?"
Lei continuò la sua scena muta. Pensai che fosse sotto shock , e non mi sbagliavo di molto allora.
Mi guardai intorno e vidi una macchina poco più avanti, accesa anch'essa ma con il guidatore che era sceso a piedi e guardava qualcosa davanti alla macchina. L'atmosfera era surreale, c'era qualche persona per il viale, o davanti a casa, ma erano in piedi e non facevano niente, fermi e immobili come statue. Sembravano in attesa di qualcosa, come se si trovassero alla fermata del tram, con la differenza che alla fermata avremmo avuto più possibilità di vedere volti sorridenti.
"HEY! che succede?" gridai al guidatore della macchina.
Lui borbottò qualcosa che non capii, così mi avvicinai e guardai. Rimasi di stucco. Per terra davanti alla macchina c'era il corpo di mio figlio segnato dall'impatto con la macchina. Respirai affannosamente, non volevo crederci, lo guardai in attesa che quella immagine scomparisse da sola e per alcuni minuti non ero molto diverso dalle persone in quel viale. Poi montò in me una rabbia quando a poco a poco capii che la persona al mio fianco ne era responsabile. Mi voltai verso di lui e gli gridai :"COS'È SUCCESSO?"
Rimase un po' sulle sue, e poi borbottò: "stavo... guidando..." sembrò fermarsi e io lo incalzai
"QUESTO L'HO CAPITO, MA POI?"
fece un'espressione annoiata, biascicò qualche parola che non ricordo perché notai che non c'erano segni di frenata, ma sopratutto mio figlio esce di casa alle 7:30 e da allora era rimasto fuori al freddo sull'asfalto. Persi le staffe, iniziai a inveire contro questa persona chiedendogli perché non aveva frenato, e subito dopo mi trovai a prenderlo a pugni mentre continuavo a domandargli perché non aveva chiamato i soccorsi. Questa persona non si dimenava, non si proteggeva, rimaneva immobile mentre riceveva pugni su pugni. E mentre mi guardavo pestare un uomo come non avevo mai fatto, mi fermai in attesa che qualcuno mi fermasse...  ma nessuno lo fece. Il viale non era deserto, ma le persone guardavano altrove o se guardavano dalla mia parte sembrava che non gli interessasse quello che succedeva. Urlai:
"HEY! STO PESTANDO UN UOMO E NON MI FERMATE?"
Ma non ebbe nessun effetto. La strada era abbastanza trafficata di solito, ma adesso non c'era nessuna macchina in giro. Mi alzai e andai verso un passante che se ne stava sul marciapiede. Lo strattonai, lo insultai, ma non fece una piega. Vidi una donna con la vestaglia e un cappotto che aveva i primi segni di ipotermia. A fatica la spinsi dentro casa e mi diressi verso casa per chiamare aiuto. La situazione era incredibile, la gente sembrava non avere uno scopo nella vita, in perenne attesa di qualcosa. Quell'uomo che malmenai parlava come se fosse consapevole che quello che sta dicendo era noioso e non valeva la pena di dirlo. Tempo dopo definii questo stato "annoiato". Entrai in casa, afferrai il cellulare pronto a comporre il numero di emergenza ma rimasi sbalordito davanti alla tv accesa. C'era ancora il tg della mattina, e il conduttore se ne stava li con lo sguardo fisso nel vuoto. Cambiai canale ma vidi sempre lo stesso copione, studi vuoti o pieni di persone spente. Alcune volte il segnale mancava, segno che le trasmissioni programmate non erano state inserite. Squillò il cellulare, risposi e all'altro capo del cellulare c'era marco che con voce sfatta mi disse:"Buongiorno! Finalmente qualcuno che risponde! Gli altri mi sa che sono troppo sbronzi per rispondere a un telefono... ah è vero che tu ieri non c'eri... comunque fa lo stesso, pongo a te la domanda di rito: che è successo oggi 21 dicembre 2012?"
Rimasi in silenzio, il mio sguardo si posava su quelle persone in studi televisivi a chilometri di distanza da me. Poi con la mente il mio sguardo vagò sulla strada in cui giaceva mio figlio e tutte quelle persone che erano vive solo dal punto di vista biologico. Come definire tutto questo? 
"Niente."
Perché è caduto l'impero romano? Per i barbari? No per la noia. Si proprio la noia, che porta decadenza e corruzione che minano alla basa una società che ha sempre vissuto sulle conquiste militari, e quando queste vennero a mancare si innesco una decadenza che portò alla fine dell'impero romano. Ma cosa succede se tutto questo accade nel giro di un giorno? Niente.

Questo racconto partecipa al contest 21-12-2012, un contest che è la fine del mondo... xD
Comments1
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ElectricLimeFloppy's avatar
Santi numi, è una fine del mondo assurda....